Usa, 1995
di David Fincher
Con Morgan Freeman, Brad Pitt, Gwineth Paltrow
127 min
Thriller
Diretto nel 1995 dall’allora quasi esordiente David Fincher (Alien 3 più alcune regie di videoclip musicali), Seven fu il film rivelazione di quella stagione cinematografica, nonostante un’accoglienza scettica da parte di molti addetti ai lavori, causata proprio dalla scarsa esperienza del regista e dai risultati altalenanti del suo primo lavoro.
Con Seven, Fincher ha però mostrato di essere un regista geniale, rileggendo il thriller e presentandolo agli spettatore sotto una forma diversa da ciò a cui erano abituati: contaminando i canoni classici con una spruzzata di gore e di atmosfere post-apocalittiche, il regista di Denver ha dato vita a un nuovo filone che ancora oggi conta numerosissimi tentativi di imitazione.
Il film narra le vicende dei due poliziotti metropolitani William Sommerset (Morgan Freeman) e David Mills (Brad Pitt) a cui viene affidata l’indagine su una serie di delitti commessi da un serial killer che si ispira ai Sette Peccati Capitali – Gola, Avarizia, Accidia, Superbia, Lussuria, Invidia e Ira -. L’assassino sceglie ogni vittima con accuratezza, sentendosi investito di una volontà divina diretta a punire la corruzione e il malcostume dilagante nell’America moderna.
Fincher pone fin da subito l’attenzione sul confronto-scontro tra i due poliziotti, descritti e definiti da due personalità opposte: Sommerset è il detective anziano, esperto e disincantato che vuole procedere lentamente, seguendo le tracce e studiando la personalità dell’omicida; mentre Mills è un giovane in cerca di riscatto e col fuoco che gli arde dentro, incline a comportamenti e decisioni rischiose e incoscienti. Attorno a loro una città – un mix tra Chicago e New York, molto simile alla Gotham City di Batman - che mostra tutti i suoi lati negativi: flash di cadaveri, criminalità, sporcizia, emarginazione e quant’altro possa rendere una metropoli un vero e proprio inferno.
Nonostante la sua natura innovativa e “di rottura”, Seven è un film che prende comunque spunto dal cinema classico (vedi la scenografia piovosa che ricorda molto Blade Runner) e da un tipo di letteratura – quella della fine dell’800 - in cui i personaggi erano sempre alle prese con città spesso avverse e insidiose, ma considerate il motore delle passioni umane. Anche i protagonisti sono degli archetipi, incarnando i classici ruoli di maestro e allievo, ma stavolta inseriti in un tourbillon di avvenimenti che porteranno sì a limare parte del loro burbero e cocciuto temperamento, ma che alla fine non serviranno a evitare un finale che ha lasciato e lascerà sempre sconvolti.
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