sabato 24 dicembre 2011

Natale, tempo di bilanci

La fine dell’anno si avvicina, il 2012 corre veloce verso di noi accompagnato dalle solite incognite di ogni volta, arricchite in questa particolare occasione dalla apocalittica profezia dei Maya secondo cui il mondo finirà il 21 dicembre del 2012. Stando così le cose, conviene fare progetti a lunga scadenza?

Non che creda in queste cose, ma ora come ora è forse meglio fare un bilancio del 2011 piuttosto che pianificare il 2012. L’anno che sta per finire è stato ricco di soddisfazioni personali e anche lavorative, seppur non in tutti i rami che mi hanno visto impegnato. Cominciamo con quella che è la parte che più mi piace e mi appassiona dei miei lavori: l’editoria. Nel 2011 ho pubblicato due libri, seppure con alterne fortune: il primo, il romanzo Il sentiero di rose, non è andato come sperato, probabilmente per colpe anche mie (me l’aveva detto Enzo Carcello che non era ancora pronto per essere pubblicato!), ma io testardo e anche un po’ stanco di trascinarmelo dietro ho voluto abboccare alle lusinghe di una casa editrice che poi purtroppo si è rivelata un flop colossale. E vabbè, l’esperienza serve e al contrario di altri non mi vergognerò mai di averlo pubblicato, d’altronde un amico un giorno mi ha detto che “solo chi ha due palle grosse così ha il coraggio di pubblicare una recensione negativa del suo libro” (ancora oggi questo è uno dei migliori complimenti che abbia mai ricevuto). 

Poco prima dell’estate è arrivato il mio nuovo saggio cinematografico (dopo altri due e varie partecipazioni ad altri), firmato a quattro mani con l’amico e collega Roberto Donati. Un volume dedicato a uno dei miei registi preferiti: David Fincher, uno di quelli che se lo nomini (in Italia) la gente ti guarda perplessa, per poi dirti “ah, sì, ecco” quando nomini qualche suo film. Il libro sembra stia andando bene, seppur coi limiti che il difficile momento dell’Italia in generale (e quindi dell’editoria) impone. Poi ci sono state le novità che forse più di tutte mi hanno sorpreso e reso felice e orgoglioso: le chiamate da parte di Horror.it e Corpi Freddi che mi hanno voluto nelle loro redazioni, dopo aver apprezzato il mio lavoro svolto soprattutto in questo blog. Da qui sono cominciate due avventure ricche di soddisfazioni che oltre ad avermi fatto crescere mi hanno anche fatto conoscere nuovi grandi amici. L’unica nota stonata, ma poi non del tutto, la breve ma intensa esperienza con la Asso Edizioni, un progetto in cui ho creduto tantissimo e che ho condiviso con l’amico Alessandro Vigliani, ma che alla fine ci ha visti sconfitti per cause non del tutto dipendenti da noi. Come si dice, è durata poco ma ci ha resi migliori, per me è stata un’esperienza positiva che mi ha permesso di confrontarmi anche con l’altro lato dell’editoria (quello delle case editrici appunto), imparando tantissime cose.

Ma il 2011 è stato un anno positivo anche per la mia sfera personale: il 27 marzo mi sono sposato, coronando un legame che durava ormai da oltre dieci anni. Ho avuto la straordinaria occasione di veder crescere mio figlio, vederlo cominciare la nuova avventura alla scuola materna, assistere alla sua prima recita scolastica e condividere con lui e la mamma momenti indimenticabili. Di fronte a queste cose, tutte le incazzature e le delusioni sono state presto dimenticate.

L’unico settore che non mi ha riservato proprio grosse soddisfazioni è stato il Lavoro (quello con la L maiuscola che mi permette di pagare mutuo e bollette varie) dove mi hanno fatto incazzare come una biscia e dove ho dovuto combattere contro nemici che mai mi sarei aspettato e a volte invisibili, ma anche lì alla fine si è arrivati a un compromesso, nel tentativo di riprendere una strada dritta e senza curve cieche. Anche perché da buon padre di famiglia all’antica, le mie priorità rimangono sempre moglie e figlio di cui devo prendermi cura.

Il 2011 è stato foriero di buone novelle perfino in queste ultime settimane, in cui ho poggiato le basi per nuovi e interessanti progetti (soprattutto giornalistico-editoriali) che spero di poter concretizzare presto alla faccia dei Maya, e quindi non posso proprio lamentarmi, anzi, devo dire che se dovessi chiedere qualcosa al 2012, probabilmente non chiederei molto di più di quello che mi ha dato il 2011. Forse giusto qualche soldo in più che, se anche non fanno la felicità, una grossa mano te la danno!


2 commenti:

  1. Riprovo di nuovo a commentare...

    Secondo me è un bilancio positivo, visto il matrimonio, tuo figlio e le soddisfazioni redazionali. Fai andare nell’oblio tutte le cose negative e serba gelosamente il ricordo di queste cose belle. :)

    Auguri e che il 2012 sia ancora meglio! ;)

    Ciao,
    Gianluca

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  2. Sicuramente positivo, speriamo che il 2012 mi riserbi le stesse soddisfazioni!

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