L’abbiamo
atteso per anni, da quando in pieno boom The
Walking Dead si era sparsa la voce di uno spin-off in lavorazione, e ora è
finalmente arrivato. Non in Italia, ancora, in cui Horror Channel ne aveva
comprato i diritti alla vigilia della chiusura del canale, ma Fear the Walking Dead è ora disponibile
in rete, dopo la messa in onda americana del 23 agosto.
Ebbene,
l’avventura è cominciata ed è anche cominciata col piede giusto:
l’ambientazione metropolitana, a dispetto del suo illustre predecessore,
fornisce alla serie un ritmo più elevato e meno flemmatico. La tranquillità
(seppur apparente) in cui per tante puntate abbiamo visto muovere i personaggi
di The Walking Dead è alle spalle,
sostituita da una città in fibrillazione e caotica fin dalle prime ore della
mattina. Qui una famiglia “moderna” (mamma, patrigno e due figli adolescenti) è
alle prese con problemi spesso quasi insormontabili, almeno fino a quando
questi verranno ridimensionati da misteriosi accadimenti in cui i morti tornano
in vita. Virus, agente batteriologico, attacco terroristico?
L’ora
circa di durata di questa prima puntata scorre via veloce, divisa tra horror
puro e dramma familiare, con personaggi che si impongono subito grazie a
personalità forti e piene di sfaccettature. La mano di Kirkman si vede
nell’abilità di parlare ancora di zombie, ma di farlo à la The Walking Dead,
dove gli zombie non sono mai i protagonisti ma gli sparring-partner di esseri umani alle prese con situazioni al di
sopra di ogni raziocinio. In particolare, l’inizio di questo pilot fa centro, nel momento in cui
vediamo uno dei protagonisti svegliarsi in una chiesa abbandonata, in
un’atmosfera onirica, quasi carpenteriana (come non pensare alla chiesa in cui
è ambientato Il signore del Male?),
per poi tuffarsi nella realtà metropolitana fatta di rumori e caos. Mentre
nella serie madre, il vice-sceriffo Grimes si risvegliava quando tutto era già
cominciato, qui il panico e la paura vanno spargendosi lentamente, goccia dopo
goccia, tra il rifiuto razionale di credere a quanto accade e la speranza di
trovare una via di fuga. Qualcuno ha anche la capacità di intuire quanto sta
succedendo, ma viene trascinato dalla routine quotidiana, da quelle abitudini
giornaliere che ci rassicurano ogni mattina: bisogna andare a lavoro, bisogna
andare a scuola, nulla deve cambiare…
I
semi sparsi in questo primo episodio lascerebbero intravedere grandi
potenzialità, per una serie la cui prima stagione conta solo sei episodi (come
d’altronde The Walking Dead). Non ci
resta che continuare a seguirla, nella speranza di provare gli stessi
sentimenti di empatia e sconvolgimento che ci avevano fatto apprezzare la prima
stagione di TWD.
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