martedì 26 luglio 2011

The Others

Film scritto e diretto dal talentuoso regista ispanico-cileno Alejandro Amenabar (Tesis, Apri gli Occhi), The Others si inserisce nella serie di produzioni cinematografiche thriller-horror che a cavallo tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo invasero le nostre sale, con lo scopo di esorcizzare in qualche modo le paure scatenate dall’inizio del nuovo millennio.

In poco più di due anni, numerosi autori e registi si gettarono a capofitto nel nuovo e promettente filone inaugurato dall’innovativo The Blair Witch Project (1999), mentre altri preferirono sfruttare il mai tramontato scenario di una ipotetica fine del mondo (Giorni Contati, 1999). Amenabar scelse, invece, di seguire la strada tracciata da Michael Night Shyamalan col suo capolavoro Il Sesto Senso (1999), film in cui cambia la concezione di horror moderno: l’uomo, infatti, non si trova più a combattere contro mostri, alieni o potenze demoniache, ma è impegnato nella ricerca del senso della propria vita.

The Others è ambientato nell’Inghilterra del secondo dopo guerra, sulla sperduta isoletta di Jersey: Grace Stewart (Nicole Kidman) è una donna sola, il cui marito è disperso in guerra, che deve allevare due figli affetti da porfiria, una rarissima malattia che impedisce loro di esporsi alla luce del giorno. La vita nella grande casa, con le tende sempre tirate per impedire alla luce di entrare, è tetra e inquietante, ancora di più quando in aiuto della famiglia arrivano due misteriose donne e un uomo che avevano già prestato servizio nella casa molti anni prima. Ben presto la gigantesca dimora isolata, che fino ad allora li aveva protetti dalle barbarie della guerra, si trasforma in una trappola mortale, in un susseguirsi di fenomeni paranormali, voci, sospiri e presunte visioni: porte che si aprono e si chiudono da sole, tasti del pianoforte premuti da non si sa quale forza, notti disturbate da rumori misteriosi, tende, le preziose tende, che spariscono, portate via non si sa da chi…

The Others è un film che tiene sempre alta la tensione e il pathos nello spettatore, sia grazie al completo isolamento a cui sono costretti i protagonisti, letteralmente prigionieri in una immensa dimora signorile circondata da un parco sempre avvolto dalla nebbia, che al modo con cui il regista ci mostra col contagocce ciò che gli accade. I primissimi piani del viso terrorizzato della Kidman, il respiro affannoso e spaventato dei suoi figli nascosti nell’armadio, i presunti dispetti di Victor, un fantasma che sembra divertirsi ad aprire le tende della stanza dei bambini, i rumori provenienti dal piano di sopra…tutti indizi che ci inducono ad aver paura senza però vedere mai niente. Ecco perché The Others può considerarsi quasi una costola de Il sesto senso: anche lì tutto si sentiva e niente, o quasi, si vedeva. Il pathos e la tensione sono abilmente costruiti senza dover ricorrere all’horror classico o al grandguignol, ma soltanto grazie a perfetti quadri in cui tutto può succedere e niente è scontato. Tutto questo fa di The Others un ottimo horror paranormale, da vedere (o rivedere) sicuramente.

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