Se la
rivoluzione voluta da Allegri era volta a entrare nella storia bianconera, l’obiettivo
è stato già raggiunto: la Juventus non aveva mai perso le prime due partite di campionato.
Ultima in classifica, zero punti (con Bologna, Empoli, Carpi e Frosinone) e meno sei dalle prime: questo il riassunto
choc dell’inizio della nuova stagione dei pluricampioni d'Italia. È vero che siamo ancora ad
agosto, il mese in cui tutte le squadre si cuciono lo scudetto sulle maglie, ma ciò che
preoccupa di più è una rosa incompleta e una compagine senza personalità che a
Roma si è sciolta come neve al sole.
Se con l’Udinese
la sfortuna ci aveva messo lo zampino, con la squadra di Garcia gli undici di
Allegri sono stati indifendibili: molli, disordinati, confusi, lenti e
impacciati. La difesa, non a caso immutata rispetto agli anni passati, è stata
ancora una volta un argine che ha impedito l’imbarcata; il centrocampo non è mai
sceso sul terreno di gioco e se basta l’assenza di Marchisio per ridurre così
un reparto che fino a pochi mesi fa era il migliore d’Europa, non c’è da stare
tranquilli per niente. Pirlo e Vidal non davano solo la bravura e la classe, ma
soprattutto la personalità. Oggi, all’Olimpico (uno stadio dove la personalità
conta prima di tutto), non ce n’è stata traccia, sembravano tutti pulcini
spaventati, e negli ultimi dieci minuti c’è stata solo una reazione di nervi,
niente di più. Pogba continua a rimanere un grande equivoco, troppa fretta a
volere “la dieci” e troppa fretta a volersi candidare come leader, per un
ragazzo che non è ancora maturo. In attacco Mandzukic è ancora avulso dalla
manovra, combatte, ma non tira e quando gli capita l’occasione sembra
andare in
confusione, mentre Dybala è l’unica luce in un buio terrorizzante. Qualcosa è
migliorato con l’ingresso di Morata e Cuadrado e per un caso assurdo il match
con la Roma si stava per recuperare, ma non sarebbe stato giusto visti i valori
espressi in campo. Se volessimo vedere il bicchiere mezzo pieno, si è persa 2-1
una partita che sarebbe dovuta finire almeno 3-0.
La stagione
è ancora lunga, la qualità del campionato italiano è ampiamente alla nostra
portata, per cui c’è tutto il tempo per recuperare e, paradossalmente, questi
schiaffi potrebbero servire a svegliare una dirigenza e un allenatore che forse
sono rimasti a Berlino, in una realtà che, ahinoi, non esiste più. Tra due
settimane partirà la Champions, con la Juventus sorteggiata in un girone di
ferro e che debutterà subito a Manchester contro il City. Aggrapparsi al
rientro di Marchisio, ora più che mai l’uomo della provvidenza, sarebbe
riduttivo, servirà un cambio di marcia, servirà personalità, serviranno nuovi
leader.
Cosa dire? Analisi lucidissima... sono pienamente d'accordo con te. Non so come possano a questo punto correre ai ripari, mancano meno di 24 h alla chiusura del mercato. Oggi pure un Draxler qualunque ci ha preso a pesci in faccia.. roba dell'altro mondo!! Servirebbe un leader carismatico per darci fiducia... speriamo bene e #finoallafineForzaJuventus!
RispondiEliminaTemo che dopo la stagione passata, dirigenza e allenatore abbiano peccato di superbia. Devono tutti tornare coi piedi per terra, prima lo faranno e prima miglioreranno le cose.
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