Mano Nera
di Alberto Custerlina
Baldini Castoldi Dalai
pp. 173
€ 13,00
Dopo l’ottimo esordio con Balkan Bang! (Perdisa, 2008), ecco tornare nelle nostre librerie Alberto Custerlina che continua il suo viaggio nei Balcani con Mano Nera pubblicato per Baldini Castoldi Dalai (un salto di qualità non male).
In una Sarajevo ancora ferita dalla guerra, una misteriosa organizzazione criminale rapisce la figlia e la nipote di un importante ministro e ruba il prezioso Haggadah, libro-simbolo della multiculturalità dei Paesi slavi, con l’intento di riaccendere la fiamma dello scontro etnico. Sulle tracce degli ostaggi e del libro si mette Ljudmila Horvat, killer detta La Santa, una cristiana integralista convinta di operare nel nome di Dio.
Chi ha già letto Custerlina non sarà sorpreso di trovarsi davanti a un libro dal ritmo incalzante, fin dall’inizio, quando assistiamo al sanguinoso rapimento della prima ragazza, fino a un finale ricco di azione e di colpi di scena. Nel mezzo tanti brevi capitoli, veloci e ricchi di dialoghi serrati che mantengono la tensione sempre alta. Tanto spazio è dato a sparatorie, scazzottate, accoltellamenti, omicidi, spietate cacce all’uomo (o alla donna), ma non si tratta di una violenza-spettacolo fine a se stessa, quanto di un veicolo per incanalare lo spettatore in questo angolo grigio di mondo in cui la luce primaverile sembra non arrivare mai. Questa è la Sarajevo che descrive Custerlina con grande abilità, facendoci respirare ogni angolo di strada, ogni locale malfamato o casinò di lusso.
L’intreccio di per sé è abbastanza semplice, ma è il modo in cui l’autore lo racconta che fa di Mano Nera un bel libro. Uno stile semplice, essenziale, che non lascia spazio a inutili riflessioni, monologhi interiori o pericolosi giudizi politici e che cementa le sue basi nella vincente scelta di scrivere capitoli brevi per non spezzare mai la tensione e per non far perdere il filo al lettore che così può seguire con facilità le vicende di tutti i personaggi coinvolti in questo action-thriller, uno di quelli per cui Hollywood spenderebbe milioni di dollari in effetti speciali solamente per le scene degli inseguimenti e delle sparatorie in strada. Mano Nera è un libro che si legge velocemente, una ideale lettura estiva, sia perché è lungo poco più di centosettanta pagine, sia e soprattutto perché è difficile fermarsi una volta cominciato.
L’unico brano non proprio convincente è quello dell’apparizione a sorpresa di Kirill Todorovski nel finale: questo «[…] Sulle prime avevo pensato di rimanere in quell’armadio… Ero di sopra quando siete arrivati e mi sono nascosto. Chi di voi intelligentoni penserebbe mai di guardare negli armadi, eh? » sa tanto di posticcio, fasullo. Per il resto tanto di cappello a un autore giovane ma non troppo (Custerlina è del 1965) che ha (ri)dato vita a un genere in cui l’Italia non è mai stata seconda a nessuno.
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