martedì 26 luglio 2011

Betty

Betty
di Georges Simenon
Adelphi Edizioni
pp. 141
€ 9,00

Romanzo scritto da Georges Simenon nel 1960, Betty è una delle opere in cui maggiori sono i riferimenti autobiografici. E’ un romanzo triste, con personaggi nostalgici e sull’orlo del baratro, ma che nel finale lascia trasparire un raggio di speranza che accende nel lettore una flebile luce di positività.

Elisabeth “Betty” Etamble, nata Fayet, è una donna gracile dall’aspetto un po’ infantile, quasi piegata su se stessa da anni di dolori e sofferenze, ma dal viso dolce e tenero. Insoddisfatta della propria vita e soprattutto prigioniera del suo passato, cerca in tutti i modi di sfuggire a una vita fatta solo di dolore e sacrificio. Una fuga che, però, la porterà a condurre una vita scellerata dedita all’alcol e agli uomini. Una sera, cacciata di casa dal marito perché sorpresa con l’amante, Betty finisce ubriaca alla “Buca”, un locale alla periferia di Parigi, condotta lì da un cliente che l’ha raccolta in un bar degli Champs-Elysées. Qui si scoprirà che, costretta dal marito, Betty ha anche firmato un documento in cui si impegna a rinunciare a tutti i diritti sulle sue due figlie. “La Buca” è però un locale in cui si incontra gente di ogni tipo, così Betty si imbatte così in Laure Lavancher, una vedova cliente abituale del locale e amica del proprietario che subito si mostra gentile e comprensiva, a tal punto da condurla nel suo albergo per curarla. Laure è una donna con alle spalle esperienze simili a quelle di Betty, anche lei afflitta da una lieve forma di alcolismo, che decide quasi di adottarla per aiutarla a guarire dalla sua malattia. L’incontro con Laure cambierà la vita di Betty, che finalmente troverà una persona con cui parlare e confidarsi, a cui rivelare i suoi tormenti interiori.

In Betty, come si diceva all’inizio, sono presenti tanti riferimenti alla vita privata di Simenon: innanzitutto nei personaggi dei genitori della protagonista, la madre descritta dallo scrittore come una donna severa, complessata e piena di paure proprio la madre di Simenon, Henriette Brull; e il padre, invece, come un uomo umile, felice di quello che la vita gli ha dato e sempre pronto a giocare con la figlia. In Betty, i protagonisti sono sempre dei disadattati sociali che vagano per il mondo alla ricerca di qualcosa di introvabile, finché qualcuno non arriva il loro soccorso. Modelli che rappresentano l’intero modo di scrivere dell’autore e che danno una visione completa del suo mondo letterario: un mondo in cui i protagonisti non sono superuomini, ma semplici popolani che cercano il loro posto all’interno di una società crudele e senza alcuna pietà.

Nessun commento:

Posta un commento