Se la settimana scorsa, a inizio serie, ero convinto che Happy Town meritasse la nostra fiducia, dopo la visione dei due nuovi episodi ne sono ancora più certo. La serie creata da Josh Appelbaum, Andre Nemec e Scott Rosenberg è un diesel e anche ieri sera, dopo un inizio un po’ troppo lento, ma probabilmente inevitabile vista la quantità di personaggi e di intrecci, è andata crescendo catturando il pubblico man mano che la tela è andata dipanandosi.
Eravamo rimasti con la cittadina del Minnesota ancora sconvolta dalla morte di uno degli abitanti e dall’improvvisa follia dello sceriffo Griffin Conroy e la ritroviamo ancora alle prese con personaggi misteriosi che nascondono segreti in qualche modo legati al suo tragico passato e con il ritorno in città dell’ex galeotto Greg Stiviletto che ha un conto aperto col nuovo sceriffo Tom Conroy, a cui va ad aggiungersi un indecifrabile agente federale che appare e scompare come un fantasma. Quella che sembrerebbe in apparenza un paradiso di tranquillità si sta sempre più rivelando un covo di macchinazioni, invidie, gelosie e rancori che giorno dopo giorno vanno minando il già precario equilibro della città.
Nei due nuovi episodi, L’uccello dalle ali di fuoco e Gioco di prestigio, abbiamo finalmente scoperto qualche cosa in più riguardo uno dei personaggi più affascinanti della serie, il Merritt Grieves interpretato da Sam Neill: un collezionista di cimeli cinematografici finito a Haplin non per caso. Anche lui, infatti, ha avuto a che fare col misterioso Uomo Magico e sembra saperne più di quanto traspaia. Ed è proprio l’Uomo Magico che torna protagonista della serie, quando durante la festa del disgelo scompare nel nulla la moglie dello sceriffo, salvo poi ricomparire in casa sua dentro una vasca da bagno, insieme alla mano della prima vittima scomparsa dodici anni prima. Una mano tagliata premorte che lascerebbe quindi pensare che la vittima sia ancora viva.
Le indagini a questo punto devono ripartire da zero, dalla prima ragazza scomparsa e così lo sceriffo torna sul luogo del rapimento regalandoci i minuti migliori visti finora: la claustrofobia e l’angoscia che si respira quando Tommy Conroy e Merritt Grieves entrano in quei locali in preda all’abbandono e infestati dagli animali, sono degni di un horror anni ’70 stile Non aprite quella porta.
Dopo gli zoppicamenti del primo episodio, la trama adesso sembra scorrere molto più fluida e i personaggi vanno acquistando quello spessore e quella personalità che in serie come questa sono imprescindibili. Certo forse si potrebbero già tirare le prime conclusioni (vedi il probabile coinvolgimento degli “anziani” del paese, su tutti il sindaco e l’ex sceriffo, nelle vicende dell’Uomo Magico), ma ciò non toglie che il fascino della serie stia aumentando.
Eravamo rimasti con la cittadina del Minnesota ancora sconvolta dalla morte di uno degli abitanti e dall’improvvisa follia dello sceriffo Griffin Conroy e la ritroviamo ancora alle prese con personaggi misteriosi che nascondono segreti in qualche modo legati al suo tragico passato e con il ritorno in città dell’ex galeotto Greg Stiviletto che ha un conto aperto col nuovo sceriffo Tom Conroy, a cui va ad aggiungersi un indecifrabile agente federale che appare e scompare come un fantasma. Quella che sembrerebbe in apparenza un paradiso di tranquillità si sta sempre più rivelando un covo di macchinazioni, invidie, gelosie e rancori che giorno dopo giorno vanno minando il già precario equilibro della città.
Nei due nuovi episodi, L’uccello dalle ali di fuoco e Gioco di prestigio, abbiamo finalmente scoperto qualche cosa in più riguardo uno dei personaggi più affascinanti della serie, il Merritt Grieves interpretato da Sam Neill: un collezionista di cimeli cinematografici finito a Haplin non per caso. Anche lui, infatti, ha avuto a che fare col misterioso Uomo Magico e sembra saperne più di quanto traspaia. Ed è proprio l’Uomo Magico che torna protagonista della serie, quando durante la festa del disgelo scompare nel nulla la moglie dello sceriffo, salvo poi ricomparire in casa sua dentro una vasca da bagno, insieme alla mano della prima vittima scomparsa dodici anni prima. Una mano tagliata premorte che lascerebbe quindi pensare che la vittima sia ancora viva.
Le indagini a questo punto devono ripartire da zero, dalla prima ragazza scomparsa e così lo sceriffo torna sul luogo del rapimento regalandoci i minuti migliori visti finora: la claustrofobia e l’angoscia che si respira quando Tommy Conroy e Merritt Grieves entrano in quei locali in preda all’abbandono e infestati dagli animali, sono degni di un horror anni ’70 stile Non aprite quella porta.
Dopo gli zoppicamenti del primo episodio, la trama adesso sembra scorrere molto più fluida e i personaggi vanno acquistando quello spessore e quella personalità che in serie come questa sono imprescindibili. Certo forse si potrebbero già tirare le prime conclusioni (vedi il probabile coinvolgimento degli “anziani” del paese, su tutti il sindaco e l’ex sceriffo, nelle vicende dell’Uomo Magico), ma ciò non toglie che il fascino della serie stia aumentando.
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