L’ottavo
scudetto consecutivo è ormai a un passo. Il 2-1 al Milan, in rimonta, proietta
la Juve sempre più vicina al traguardo, nonostante le solite recriminazioni e
polemiche scatenate nel dopo partita dai dirigenti rossoneri. Contro il Milan,
a pochi giorni dall’impegno di Champions, Allegri decide di schierare una
formazione con tanti assenti, tra cui Chiellini e Pjanic, e, infatti, i primi
quarantacinque minuti scorrono via in sofferenza, coi rossoneri che si fanno preferire
e che chiudono in vantaggio meritatamente, grazie a un gol nato dagli sviluppi
di un’azione in cui l’arbitro non fischia (rinnegando anche la segnalazione del
Var) un rigore al Milan per fallo di mano di Alex Sandro. La Juventus è quella
vista ultimamente in Campionato, svogliata e che gioca grazie ad alcune folate
individuali, mentre la squadra di Gattuso sa di giocarsi buona parte della
stagione e delle possibilità di qualificazione in Champions. Nel secondo tempo,
la sinfonia cambia, il Milan cala e Allegri capisce che deve cambiare qualcosa
e grazie a un rigore, Dybala trova il pareggio. Il match sembrerebbe destinato
a terminare così, le due squadre sembrerebbero accontentarsi di non farsi male,
ma non si è tenuto conto del “fattore Kean” che, ancora una volta, entra in
campo e decide la partita a cinque minuti dalla fine. Il resto è festa da una
parte e rabbia (ingiustificata) dall’altra.
LE
PAGELLE:
Szczesny
6.5:
È incolpevole sul gol del Milan, ma fa sentire la sua presenza nei minuti
finali, quando i rossoneri si buttano in avanti a caccia del pareggio. Chiude ogni
spazio, si fa trovare pronto tra i pali bloccando a terra un tiro pericoloso di
Calhanoglu. Occhi della tigre.
Rugani
5.5: Soffre troppo, nel secondo tempo si fa scappare Piatek che
sembra Mennea rispetto a lui. Quasi sempre in affanno, ha spesso bisogno del
raddoppio per sbrogliare la matassa. Insicuro.
Bonucci
5.5: Non è serata per la difesa juventina e Bonucci la combina
grossa nell’occasione del vantaggio rossonero. Rimedia, poi, nel secondo tempo
lanciando Dybala nell’azione del rigore del pareggio. Svagato.
Alex
Sandro 5: Ormai sembra diventato impossibile rivedere con continuità il
giocatore che ci aveva conquistati. Questo è l’ombra di se stesso, confuso,
svogliato, disordinato e arrendevole. Capolinea.
De
Sciglio 6: Per la prima volta da quando è alla Juve, gioca
contro il suo passato e ne risente, soprattutto all’inizio. Sembra impacciato e
indeciso, poi cresce ma tende a giocare al risparmio. Emozionato.
Bentancur
5.5: Anche di lui, ultimamente, si sono perse le tracce. Non è il
giocatore brillante dei mesi scorsi, anzi, è lento e legnoso, si fa anticipare
in modo ingenuo nell’occasione del gol del Milan. Spento.
Emre
Can 6: È sfortunato perché si fa male presto e da solo, anche perché
aveva cominciato bene, da uomo ovunque. Il suo peso a centrocampo si sentiva,
senza di lui, il Milan ha preso il sopravvento. Dal 25’ Khedira 6: Rientra dopo l’intervento al cuore, non gli si
poteva chiedere molto.
Bernardeschi
6: Fin
quando si piazza da terzo di centrocampo si trova spesso fuori posizione e
pecca nel gioco, tenendo troppo palla e sbagliando diversi appoggi. Quando
Allegri lo sposta nella sua solita posizione, migliora ma pecca ancora nella
decisione finale, spesso tira quando deve passarla e viceversa. Lezioso.
Spinazzola
6: Una
prova senza infamia e senza gloria, con qualche tentativo di affondo, ma non è
quello ammirato contro l’Atletico Madrid. Cala alla distanza. Dal 61’ Pjanic 8: In questo momento la
Juve non può fare a meno di lui, perché ogni azione diventa interessante quando
è lui a giostrare la palla. La musica cambia proprio quando entra lui. Insostituibile.
Dybala
6: In
questa annata difficile, si trova spesso fuori dal gioco della squadra, l’unico
guizzo è lo scatto sull’azione del rigore, ma Allegri lo toglie proprio quando
sembrava in crescita. Interrotto. Dal 66’
Kean 8: E segna sempre Kean. Ormai sembra questo il leitmotiv della fine di
questa stagione juventina. Il giovane centravanti si sta rivelando decisivo
quasi quanto Ronaldo.
Mandzukic
6: Ci
mette più determinazione delle scorse partite, ma è troppo nervoso e rischia diverse
volte di combinarla grossa. In avanti va vicino al gol con una splendida
rovesciata, ma poi si dedica alla copertura, facendo correre brividi lungo la
schiena diverse volte. Isterico.
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