Dopo la bella vittoria a Firenze,
la Juventus non si ferma e sconfigge anche l’acerrima nemica Inter per 1-0. Una
vittoria figlia della fame insaziabile che quest’anno caratterizza i giocatori
di Allegri che, con la quattordicesima vittoria su quindici incontri di
Campionato, eguagliano il record europeo di PSG, Barcellona e Manchester City.
Come dimostra il risultato, contro i nerazzurri è stata una partita tirata e
sofferta, molto equilibrata, soprattutto nel primo tempo, quando gli undici di
Spalletti hanno anche colpito un palo. La Juventus, però, non sbaglia niente e
all’unica occasione pulita sotto porta, ha segnato con Mandzukic, settimo gol in
Campionato, nonostante la serata in ombra di Cristiano Ronaldo, assente
ingiustificato. Una squadra tosta e intelligente che ha premuto sull’acceleratore
quando ce n’era bisogno e che ha gestito con maestria ed esperienza nel momento
giusto, mettendo in vetrina un Chiellini stratosferico che non ha fatto toccare
palla a Icardi, incapace di tirare in porta. Anche se, alla vigilia, Allegri
aveva detto di considerare il match con l’Inter meno importante della sfida di
Champions allo Young Boys, che deciderà il primo posto nel girone, ieri è stato
aggiunto un nuovo, basilare, tassello al puzzle scudetto, soprattutto ora che
il calendario si fa più difficile.
LE
PAGELLE:
Szczesny
6.5:
Nell’unica grande occasione per l’Inter, viene graziato dal palo, per il resto
si dimostra, ancora una volta, molto sicuro nelle uscite e capace di dialogare
bene coi compagni. Freddo.
De
Sciglio 7: Ormai può essere considerato una riserva di lusso.
Dopo aver superato i vari problemi muscolari ed essersi gettato alle spalle le
ultime, tormentate, stagioni al Milan, è tornato quello che stregò Allegri
proprio ai tempi in cui l’allenatore sedeva sulla panchina rossonera. Si
permette perfino si lanciare sulla fascia Matuidi con un colpo di tacco.
Rinato.
Chiellini
8: Una
vera diga insuperabile. Annulla Icardi, impedendogli di giocare anche una sola
palla sporca, salva svariate volte e fisicamente fa sentire il suo peso.
Straordinario.
Bonucci
6.5: A fianco dell’amico Chiellini, gioca con una tale tranquillità
che gli permette di sbagliare anche qualche lancio di troppo, ma anche lui è
sempre pronto a salvare sulle folate avversarie, attento e generoso. Sicurezza.
Cancelo
7.5: Partito sulla destra, viene spostato dall’altro lato dopo
pochi minuti, e da quel momento è un autentico show coronato dall’incredibile
crosso del vantaggio juventino, pennellata degna di un pittore. Fa più
dribbling lui che gli attaccanti bianconeri, un vero incubo per gli ex compagni.
Funambolo.
Bentancur
7: Comincia
col freno a mano tirato, poi si scioglie e cresce soprattutto nel secondo
tempo, correndo come un matto e recuperando tanti palloni, poi abilmente
smistati in avanti. Un centrocampista completo la cui unica debolezza, ormai, è
la voglia di strafare caratteristica della sua giovane età. Brillante.
Pjanic
6.5: La sua partita è condizionata dopo pochi minuti da un
cartellino giallo, per cui dà l’impressione di frenarsi, cercando comunque gli
spazi giusti per impostare. E trovandoli quasi sempre, nonostante il grande
pressing degli avversari che, spesso, lo costringono a disfarsi della palla in
fretta. Geometra. Dall’82’ Emre Can SV: Giusto
il tempo di prendersi l’ovazione dello stadio al suo rientro dopo l’intervento
chirurgico.
Matuidi
6.5: A inizio ripresa prova a combinarla grossa, perdendo una palla
al limite dell’area di rigore e anche la scivolata da dietro su Gagliardini in
occasione del palo nerazzurro poteva costargli cara, ma la sua generosità va
oltre qualsiasi razionalità. Si fa perdonare con il lancio millimetrico per
Cancelo nell’occasione del gol della Juventus e con le nove palle recuperate. Scudo.
Dybala
6.5: Nel primo tempo è il più pericoloso, grazie a un paio di
inserimenti con cui va vicino al gol, nella ripresa cala fisicamente e viene
sostituito, orfano di Cristiano Ronaldo con cui non dialoga come al solito. Solo.
Dal 72’ Douglas Costa 6: Entra per
sfruttare gli spazi lasciati dall’Inter sbilanciata in cerca del pareggio, ma non
riesce a incidere come sperato. Qualche accelerazione e qualche spunto, ma poco
altro.
Mandzukic
7.5: E alla fine la decide Mario. Sta diventando un tormentone,
grazie al settimo sigillo in Campionato. Per lui solo gol decisivi, anche
quando gli arriva un solo pallone giocabile sotto porta. Cecchino.
Cristiano
Ronaldo 5.5: Prima prova insufficiente da quando è in Italia.
Non è il solito giocatore decisivo, aggressivo e affamato. Vaga per il campo, perde
tanti contrasti, sbagli passaggi facili e va al tiro con meno precisione del
passato. Si spera abbia preso fiato per la Champions. Assente.
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