Con la trasferta di Firenze si è
aperto un ciclo di fuoco per la Juventus che, fino a Natale, incontrerà Inter,
Torino e Roma. Un filotto che potrebbe davvero mettere la parola fine alle
speranze degli avversari che, anche ieri, hanno ammirato una squadra affamata e
spietata che ha rifilato tre gol alla Fiorentina, per cui, quella coi
bianconeri, è sempre stata la partita dell’anno. Coi viola, Allegri ha schierato
la migliore formazione possibile, dando un turno di riposo soltanto a Pjanic e
lasciando a casa Alex Sandro infortunato, e ha ottenuto l’ennesima prova che
quest’anno gli uomini contano molto più degli schemi. Uno 0-3 netto, messo in
cassaforte già nel primo tempo, con una prova superiore che ha concesso alla Fiorentina
soltanto qualche briciola. Miglior attacco, miglior difesa, tredici vittorie su
quattordici partite giocate, nessuna sconfitta in trasferta nel 2018 e Ronaldo
capocannoniere con dieci reti (a cui vanno sommati sei assist), una ennesima
dimostrazione di manifesta superiorità alla faccia anche delle indegne scritte
trovate fuori dallo stadio all’arrivo della Juventus che ha risposto deponendo
un mazzo di fiori sotto la curva viola in ricordo di Davide Astori.
LE PAGELLE:
Szczesny 6.5: Normale
amministrazione, in un match in cui la Fiorentina non ha mai creato occasioni
importanti, ma ha tirato soprattutto da fuori area. Il portiere polacco si è
sempre fatto trovare pronto, dimostrandosi sempre più sicuro dei propri mezzi.
Freddo.
Cancelo
7:
Domina sulla fascia e opera una chiusura
decisiva su Chiesa. Un giocatore a tutta fascia che si permette perfino di
andare al tiro da fuori area, mancano di poco il bersaglio. Imprendibile.
Bonucci
6.5: Timbra il cartellino in Serie A per la 300ma volta e festeggia
con una prestazione impeccabile, seppur resa abbastanza tranquilla dalla
sterilità dell’attacco viola. Muro.
Chiellini
7.5: Che sia uno dei migliori in campo non è una novità, ma che
segni anche rende il suo ritorno a Firenze glorioso. Solita prestazione da
Capitano, da lui non passa nessuno e quando arriva in area di rigore avversaria
è un pericolo. Perfetto.
De
Sciglio 6.5: Ormai è un giocatore ritrovato su cui Allegri può
fare affidamento, capace di coprire bene la sua fascia e di mettere al centro
cross interessanti. Ieri, poi, aveva un avversario per niente comodo, Federico Chiesa,
e lo rende innocuo senza particolari patemi. Sicuro.
Cuadrado
6.5: Allegri lo prova nel centrocampo a tre con Bentancur e Matuidi
e il colombiano si dimostra ancora capace di essere un jolly. Ieri lo abbiamo
apprezzato più in versione assistman che di goleador, dove, ancora, dimostra
alcuni limiti, sparacchiando in curva un paio di buone occasioni. Dall’83’ Douglas Costa SV: Quando entra,
la partita ha poco da dire.
Bentancur
8: Dopo
la straripante prestazione di ieri, è diventato per tutti Don Rodrigo, l’uomo
elegante del centrocampo juventino, il playmaker che a soli 21 anni fa
impazzire e sognare i tifosi bianconeri. Talento da vendere, personalità, piedi
precisi e, ieri, anche goleador dopo un perfetto uno-due con Dybala. Da lustrarsi
gli occhi.
Matuidi
7: Il
perfetto scudiero di qualsiasi centrocampista centrale. Chiude ovunque, si
lancia, corre, si butta in avanti, si propone con continuità, si mette al
servizio di qualsiasi compagno di squadra che abbia bisogno di scaricare la
palla. Un costante lavoro oscuro e di fatica che lo sta rendendo
indispensabile. Faticatore.
Mandzukic
6: Prestazione
meno brillante del solito, per alcuni frangenti rimane fuori dal gioco,
beccandosi anche un giallo evitabile. Nel secondo tempo ha il merito di
procurarsi il rigore dello 0-3, ma nel complesso si è preso una giornata di
meritato riposo. Dall’89’ Kean SV: Giusto
il tempo di fargli riassaggiare i campi di Serie A dopo le buone partite in
Under 21.
Dybala
7: Il
nuovo “tuttocampista” come è stato ribattezzato da Allegri disputa l’ennesima
prova al servizio della squadra, senza mai dimenticarsi di provare a trovare il
gol. Sforna assist e disegna trame coi compagni degni di un fine tessitore. Ricamatore.
Cristiano
Ronaldo 6.5: Decimo gol in quattordici partite, come John
Charles in tempi ormai lontani. L’impatto del portoghese è sempre più
devastante, anche in match difficili come questi in cui gli incollano addosso
un marcatore rude come Milenkovic che cerca di intimidirlo riempendolo di calci.
Dall’81’ Bernardeschi SV: Torna dove
la sua favola è cominciata, ma ha poco tempo per mettersi in mostra.
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