martedì 15 settembre 2015

L'INGANNO DELLA MEMORIA - GIANLUCA ARRIGHI

L’inganno della memoria
Gianluca Arrighi
Edizioni Anordest
pp. 238
€ 12.90
E-book: Disponibile

In un mondo narrativo in cui spesso, forse troppe volte, il lettore è portato a simpatizzare sempre per i buoni, con L’inganno della memoria Gianluca Arrighi (avvocato romano oltre che scrittore) cerca di mischiare le carte con un thriller giudiziario in cui non si sa mai da che parte stia il Bene e da quale stia il Male. La storia del Procuratore della Repubblica Elia Preziosi, a caccia di un serial killer che asporta organi interni alle sue vittime, è una veloce discesa nelle peggiori perversioni umane, ottimamente inserita nel contesto romano, ben descritto e fotografato dall’autore.
In poco più di duecento pagine, poche per la verità, Arrighi sintetizza una storia che avrebbe potuto avere un respiro più ampio, ma lo fa in maniera originale e cioè mettendo di fronte due personaggi speculari tra loro: da un lato Preziosi, uomo tormentato e schiacciato da un senso di colpa che in pochi riuscirebbero a reggere, dall’altro un killer apparentemente spietato e freddo, ma in realtà distrutto da un dolore insopportabile. Per questo motivo, quando si finisce la lettura del romanzo, si prova una certa perplessità su chi sia davvero la vittima e chi il carnefice: Arrighi gestisce bene le emozioni dei personaggi, non ci sono eroi da fumetto o poliziotti senza macchia, ognuno si porta dietro i propri demoni, combattendoli come può. La storia si perde un po’ nel finale, quando l’autore ci svela il volto dell’assassino e si lascia andare a una confessione fiume in stile tv americana (La signora in giallo, Il tenente Colombo e simili) di cui avremmo volentieri fatto a meno.
L’inganno della memoria è un romanzo emotivamente potente, ma non privo di alcuni difetti su cui l’autore dovrà sicuramente lavorare se vorrà fare di Preziosi un personaggio seriale: molta parte del libro, infatti, è dedicata proprio al passato del protagonista, con la conseguenza che l’indagine in cui è impegnato viene ogni tanto messa da parte, impedendo al lettore di sprofondare completamente nell’incubo narrato.
Voto: ⋆⋆⋆

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