giovedì 15 dicembre 2011

Ieri il fantasy oggi il cinema: le brutte abitudini dei giornalisti... o giornalai?

La strumentalizzazione sta diventando sempre di più un’arma che giornalisti o pseudo tali continuano a utilizzare per enfatizzare le notizie, in un periodo dove la crisi economica sembra voler soverchiare tutto.

L’ultimo evento tragico che ha confermato questa discutibile abitudine è la strage avvenuta a Firenze per mano di un folle (perché di questo si tratta) che ha ucciso due venditori ambulanti senegalesi non si sa bene spinto da cosa. Si è subito andato a scavare nella vita privata dell’omicida, Gianluca Casseri, e si è tirato fuori di tutto pur di trovare una giustificazione (o un capro espiatorio) all’atto scellerato di cui l’uomo si è reso protagonista. 

Si è detto che fosse un neofascista iscritto a Casa Pound e quindi un razzista, poi che fosse uno scrittore fantasy e che quindi la sua follia derivasse da queste letture così pericolose, infine, stamattina, si tirano in ballo i film che Casseri aveva in casa. Stamattina sul sito del Corriere della Seria campeggiava il titolo “Callaghan e l’«ordinaria follia»: così l’assassino si è preparato” in cui vengono messe sotto processo pellicole storiche, veri cult del genere come Ispettore Callaghan – Il caso Skorpio è tuo, Un giorno di ordinaria follia e il meno apprezzabile Doberman (leggi qui l’articolo), e quindi dopo aver processato narrativa e scrittori fantasy si è passato a portare alla sbarra il cinema, nel disperato tentativo di trovare a tutti i costi un motivo scatenante della follia omicida di Casseri.

Naturalmente tale pessima abitudine non è passata inosservata agli attenti navigatori del web e ieri i social network sono stati invasi da post, articoli e invettive varie (firmati soprattutto da autori italiani del genere sotto processo) contro questi pseudo-giornalisti che, alla ricerca ossessiva della NOTIZIA, si sono così sbattuti per indagare sulle abitudini private di Casseri. L’indignazione è stata bipartisan come si suol dire e il fantasy è stato (giustamente) difeso coi denti, adesso vediamo se la stessa energia verrà messa per difendere il cinema… visto che in Italia c’è la pessima abitudine di alzare gli scudi soltanto nel momento in cui si viene toccati direttamente, girandosi dall’altra parte quando è invece il vicino a essere attaccato.

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