mercoledì 10 agosto 2011

La bambina che amava Tom Gordon


La bambina che amava Tom Gordon
Stephen King
Sperling & Kupfer
pp. 320
€ 9,90

Nella sterminata produzione letteraria di Stephen King, La bambina che amava Tom Gordon rientra in quel gruppo di opere che hanno fatto apprezzare lo scrittore americano al di là della sua innata passione per l’horror. Basti pensare a Colorado Kid o a Il gioco di Gerald o ancora a Dolores Claiborne per capire quanto King sia capace di indagare nei recessi più profondi dell’animo umano.

Scritto nel 1999, il romanzo è ambientato in uno di quei boschi secolari e inattaccabili tanto caratteristici degli Stati Uniti, e racconta le tragiche vicissitudini di una fanciulla che durante un’escursione in compagnia della madre e del fratello, si perde, ritrovandosi a dover affrontare la paura di essere rimasta sola in un luogo a lei sconosciuto. L’unico contatto con la realtà e con quel mondo che in mezzo a quegli alberi centenari sembra lontano anni luce, è un piccolo walkman a cui la bimba si lega disperatamente e attraverso cui riesce ad ascoltare le partite del suo eroe, il campione di baseball Tom Gordon.

La bambina che amava Tom Gordon è l’ennesima dimostrazione di come King non meriti più soltanto l’appellativo di “Maestro dell’horror”, ma possa essere inserito più semplicemente tra i più grandi scrittori attualmente in vita. Questo è un romanzo in cui gli elementi horror sono pochi e in cui le presenze malvagie risultano essere meno pericolose di quelle reali come la fame o la solitudine. Si trattano temi importanti e moderni come il divorzio e il difficile rapporto tra genitori e figli, il tutto filtrato attraverso timori ancestrali come la paura del buio o la solitudine e il disorientamento.

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