martedì 26 luglio 2011

Misery

Misery
di Stephen King
Sperling & Kupfer
pp. 400
€ 9,90

“Una delle migliori opere di King”, così tuonava il New York Times nell’ormai lontano 1990, anno dell’uscita di Misery, e ancora oggi, a oltre vent’anni di distanza, con King che continua a sfornare almeno un romanzo all’anno, il giudizio rimane alterato, un po’ perché negli ultimi tempi il maestro del brivido sembra aver perso qualcosa per strada e un po’ perché storie come Misery difficilmente si riescono a scrivere più di una volta nella vita.

Sotto una terribile tormente di neve, lo scrittore Paul Sheldon è in viaggio per presentare al proprio editore il suo ultimo libro. Durante il tragitto, la sua macchina subisce un grave incidente e lui, molte ore dopo, si ritrova in un letto ferito e immobilizzato, in una casa sconosciuta e isolata e in compagnia di una donna che dice di essere la sua ammiratrice numero uno. Annie Wilkes, questo il nome della sua presunta salvatrice, non è però soltanto una grande e fanatica di Misery, l’eroina letteraria inventata da Sheldon, così, quando scopre che è destinata a morire…

Dovessimo pensare a una summa dell’opera kinghiana, Misery si collocherebbe ai primi posti (in compagnia di altri capolavori come IT o L’ombra dello Scorpione, senza sottovalutare alcune delle perle scritte da King sotto lo pseudonimo di Richard Bachman). La storia, sebbene saldamente ancorata a uno dei pilastri della creatività narrativa (lo scrittore perseguitato da un ammiratore, in un’anticipazione del moderno reato di stalking), è strutturata come un perfetto thriller moderno, grazie a tempi narrativi perfettamente dosati e una suspense di fondo che non viene mai meno.

I personaggi di Paul Sheldon e di Annie Wilkes sono diventati due autentici archetipi (anche grazie alla splendida trasposizione cinematografica di Rob Reiner): da una parte lo scrittore ormai ricco e famoso che dopo avere scritto spazzatura per una vita, vorrebbe finalmente fare il salto di qualità; dall’altro una donna malata che dietro il pacato aspetto di affettuosa ammiratrice nasconde un mondo buio e spaventoso. King ha la straordinaria capacità di condurci per mano nei meandri della mente disturbata di Annie Wilkes, ora spietata aguzzina ora premurosa infermiera.

Misery scorre via velocemente, una pagina dopo l’altra, con l’ansia e l’angoscia che crescono man mano che ci si avvicina alla fine. Il pregio maggiore di King è quello di aver saputo costruire una storia con pochi personaggi (praticamente soltanto Sheldon e Annie) senza risultare mai noioso o ripetitivo: il libro riserva sorprese e cambi di marci continui, ma soprattutto regala un pathos che in poche altre occasioni lo scrittore americano ha saputo ripetere.

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